Paesaggi di architettura Architettura di paesaggi

Paesaggi di architettura Architettura di paesaggi

 

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Paesaggio ed architettura, un felice connubio, che trovano nell’opera di Ludovico Fusco una sintesi completa. L’artista riesce con profonda sensibilità ad esprimere, in una forma che sottolinea i valori del paesaggio, la meravigliosa relaizone che si è creata nel tempo tra la forma originaria del suolo e le sue incessanti modificazioni.

Egli  intende il paesaggio come vera e propria scrittura terrestre, una scrittura stratificata, un palinsesto di segni sovrapposti, alcuni quasi cancellati, altri rafforzati, a volte raccolti in insiemi sereni e razionali dove le scale spaziali si combinano alle scale temporali ed alla profondità storica in un sistema di segni da decodificare.

Il risultato è un bassorilievo intarsiato, dai colori sapientemente armonizzati, musica silenziosa fatta di luce, di rapporti proporzionali di materia, una musica che si può apprezzare solo muovendosi nello spazio, imparando a sentirne la fluidità come metafora della continuità dell’esistenza nel tempo. Ed è proprio la rappresentazione del tempo e la raffinata interpretazione dello spazio architettonico che costituiscono il tratto forte della produzione del nostro.

I suoi dipinti non sono una semplice descrizione naturalistica: sono imbevuti di una strana e misteriosa qualità che sembra fluttuare da una parte all’altra della superficie lasciando trasparire il senso della bellezza e nello stesso tempo della transitorietà delle cose.

Da tutto ciò emerge una volontà  che esprime conoscenza: empirica o scientifica ma che nasce dall’osservazione paziente e dall’esperienza. Una conoscenza simile alla ricerca di un ordine, di una organizzazione dei fatti e dei caratteri della natura vivente secondo forme leggibili che la luce apollinea permette di mettere in risalto.

Nelle sue opere il tratto pittorico risolve sinteticamente, per mezzo dell’essenziale fermezza delle stesure di luce, la struttura della composizione paesistica, nella quale si trasferisce così con viva immediatezza, un’altissima densità emotiva. L’artista fissa la sua attenzione sul lungomare, non sull’antica città monumentale, riuscendo ad elaborare un tipo di veduta i cui connotati topografici sono spesso circoscritti a sintetici particolari, ma che rendono riconoscibili gli edifici urbani che scandiscono la costa partenopea.

Il suo interesse si rivolge a cogliere particolari qualità di luce meridiana che ammorbidisce la durezza della ripresa rigidamente topografica.

Brillantezza cromatica e nettezza dei contorni sono gli elementi pittorici che caratterizzano le sue vedute nel solco della tradizione classica, nel senso della solare chiarezza delle forme e dei contenuti. L’idea di un tempo dilatato in cui presente e passato convivono in segreta armonia, contrapposto alla frenesia dei ritmi vitali odierni è la cifra stilistica che contraddistingue il suo fare artistico e rimane comunque la principale chiave interpretativa.

La sua formazione, in cui scienza, tecnica e arte si fondono fluidamente  lo porta naturalmente ad avere fiducia nell’observation come strumento conoscitivo, si incontrano così in lui perizia topografica  e acutezza di vedutista che lo fanno giungere a stesure che si caratterizzano per nettezza di tratto e sicurezza di partiti  luminosi.

 

Antonella Basilico

 


Allestimento Le Grenoble

Vernissage Le Grenoble