Invarianti vesuvi

Invarianti Vesuvi  “Simile a un osso antico, scarnito e levigato dalla pioggia e dal vento, stava il Vesuvio solitario e nudo nellp’immenso cielo senza nubi […]” Curzio Malaparte

 

Invarianti Vesuvi è il titolo della mostra di olio e acquerelli di Ludovico Martia Fusco, ma un titolo non è, mai solo un5-2011-invarianti-vesuvi-giannini-editore-napoli titolo, è amche un nome proprio, anzi è l’elemento che sinteticamente descrive il pensiero dell’autore, la più profonda essenza del suo fare artistico. Questo, credo, accadeva sempre, un libro, un disco, un’opera, ci attraggono prima ancora che per il loro contenuto per il loro titolo, come un dichiararsi, un presentarsi ad altri per farsi conoscere e farsi piacere. Così in questo caso il titolo già prefigura il senso del lavoro in mostra, il gioco sinuoso delle curve che si rincorrono, di forme che invariandosi si trasformano, disegni che quasi come materia umana si raccontano. Con le opere di “Invarianti Vesuvi” l’autore indaga sul tema della presanza del Vesuvio nel territorio e nell’uomo, forza della natura che ha dettato la storia dei luoghi, elemento generatore di vita e implacabile esecutore di morte. Per quanti abitano o conoscono il nostro territorio sanno che dalle nostre parti il Vesuvio appartiene all’immaginario collettivo, imprescindibile presenza nella quale riconoscersi e della quale temere i malumori. Come un Dio pagano al Vesuvio continuiamo incosciamente ad offrire doni e sacrifici propiziatori, ed è con questo spirito colmo di amore e passione, di odio e di paura che l’autore ha voluto raccontare i diversi modi di guardarne il profilo, la sagoma, il  segno, fino ad acquisirlo nel proprio patrimonio di conoscenza; ne ha raccontato le diverse luci e le diverse facce, ha fatto ricorso agli elementi della storia ed a quelli dell’iconografia per condurci per mano fino a sentire di essere un tutt’uno con  la presenza che da sempre ha conformato il nostro territorio e le nostre identità. Terra di fuoco e di lava, di rosso e di nero, di cielo e di mare, di azzurro e di grigio, ma soprattutto profilo di terra e di madre, di donna che ci accoglie e ci nutre per poi lasciarci andare lontano…nel mondo.

Anna Gianfrano

Forme del Vesuvio di Stefano Gizzi

Già il titolo incarna una sottile ambiguità: Invarianti Vesuvi. Nel primo termine si può leggere un qualcosa che non muta, che resta fisso, immobile, al pari di una coscienza serena, senza peccato, come una prua immobile in mezzo alle onde, quale quella tramandata dagli Atti degli Apostoli […]

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Andante con Irid di Jolanda Capriglione

E’ il sogno di tutti, diciamo la verità. Tutti sognano di poter scrivere, de/scrivere, presentare, rappresentare, contare, cantare, numerare solo con il colore, lasciare che il colore faccia linee e contorni, che ci consenta di vedere perfino l’inafferrabile. O i volumi in piano grazie al lusus dei grigi sapientemente giocati. […]

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Allestimento ex Asilo Filangieri

Vernissage ex Asilo Filangieri